Paese degli alberghieri
La tradizione di paese dei cuochi risale al 1630 negli anni della peste manzoniana, quando le nobili famiglie milanesi lasciavano la città per non contrarre la malattia, venendo nella terra tra i due laghi già rinomato luogo di salute e benessere. In paese trovavano il personale predisposto ad occuparsi dei servizi e della cucina; la servitù apprezzata, veniva poi invitata a seguire la famiglia di ritorno in città a Milano. Molti di “questi audaci avventurieri” sono diventati grandi protagonisti nel loro lavoro, affermandosi come chef e maitre nei più rinomati alberghi del mondo.
Grazie all’intuizione del parroco don Giacinto Mendogni e di fratel Giuseppe Maestri, oblato giuseppino e instancabile animatore delle attività paesane, negli anni 50 si diede vita all’associazione Armeno Alberghieri Amicizia (A.A.A.)
Dal 1954 si celebra, ogni anno nella seconda domenica di novembre, la festa degli alberghieri che ritornavano a casa al termine della stagione estiva.
Il Museo degli Alberghieri (nella rete museale: Ecomuseo Cusius), custodisce una raccolta unica al mondo di utensili, oggetti, menù e ricette che semplici cuochi e grandi chef, sconosciuti camerieri e celebri maîtres d’hotel, portieri d’albergo e commis hanno, quasi con sacralità, conservato e donato all’associazione permettendo così di raccontare oggi spezzoni di vita del loro girovagare “Dal Cusio nel mondo e dal mondo nel Cusio”.